Non è certamente raro che il proprio computer vada crash e quindi si sia obbligati ad eseguire un reset manuale, così come quando si verifica una interruzione improvvisa di corrente elettrica e non si è dotati di un gruppo di continuità: in questi casi le probabilità che il filesystem sia danneggiato sono elevate.
Un controllo periodico del filesystem per assicurarsi che funzioni correttamente e sia privo di errori dovrebbe essere un’abitudine alla pari di quella di dotarsi di appropriati backup.
In Linux esiste il potente comando ” fsck ” che è possibile utilizzare per controllare e riparare il file system (“fsck” =”File System Consistency checK“).
Una cosa importante da notare è che fsck non può essere utilizzato su una partizione montata: se lo fa c’è un’alta probabilità che si possa danneggiare il file system.
Quindi la prima operazione da eseguire è quello di smontare la partizione con il comando “umount” seguito dall’indicazione della partizione:
umount /dev/sdb1
Con il comando indicato sopra si smonta la partizione sdb1 così che si possa lanciare in sicurezza il comando::
fsck /dev/sdb1
per il controllo del disco smontato.
Se non si è sicuri del numero della partizione, è possibile utilizzare il comando:
fdisk -l
per avere l’elenco di tutte le partizioni del sistema.
Naturalmente non si può smontare “dal vivo” la partizione principale e poi eseguire il comando fsck se non impostandolo in modo che parta al riavvio della macchina.
Per impostazione predefinita il comando fsck verrà eseguito dopo ogni X boot-up (ad esempio con Ubuntu dopo 30 bootup) ma se si desidera che il sistema esegua un check “fsck” ogni volta si riavvia la macchina è necessario creare un file di chiamata vuoto “forcefsck” e metterlo nella cartella root. Questo file notificherà al sistema di lanciare “fsck” ogni volta che si esegue un avvio della macchina:
touch /forcefsck
Per cambiare la frequenza di controllo, si può fare uso del comando “tune2fs“, ad esempio Il comando seguente ordina al sistema di eseguire “fsck” dopo ogni 10 riavvii:
tune2fs -c 10 /dev/sdaX
Ci sono alcuni parametri che è possibile aggiungere a “fsck” per renderlo più versatile, come ad esempio per ottenere la riparazione automatica del file system aggiungendo il parametro –y
fsck -y /dev/sdb1
così si evita di dover rispondere ogni volta affermativamente alla richiesta di riparazione.